E. Mittiga: Preesercizio sulla ferrovia ad Alta Velocità Roma-Napoli
Lo scorso 12 settembre 2005 ha avuto inizio il
preesercizio sulla nuova ferrovia ad alta velocità Roma-Napoli, prima linea del
sistema Alta Velocità – Alta Capacità (AV–AC) italiano ad essere ufficialmente
percorribile in condizioni pressoché definitive (se si esclude la ferrovia
Roma-Firenze, tuttavia progettata e realizzata al di fuori del sistema AV–AC e,
dunque, con standard parzialmente differenti).
Di seguito si riassumono alcuni degli aspetti più
innovativi del sistema.
Il sistema
AV-AC italiano
Il sistema AV–AC italiano è stato pianificato nella
seconda metà degli anni Ottanta del XX secolo al fine di potenziare e
modernizzare la Ferrovia italiana, attraverso l’ampliamento strutturale della
rete lungo i corridoi più frequentati ed in corrispondenza dei nodi più
trafficati, nonché con un più generale miglioramento funzionale degli altri
itinerari (vedi Fig.
1).
I corridoi individuati sono stati l’itinerario
dorsale Milano – Bologna – Firenze – Roma – Napoli, l’itinerario trasversale
Torino – Milano – Venezia e, in un secondo tempo, la linea Milano – Genova. Per
detti itinerari è stata decisa la costruzione di infrastrutture interamente
nuove, ma connesse alla rete esistente (cosiddetta “storica”) e convergenti nei
nodi opportunamente potenziati.
Le caratteristiche tecniche comuni all’intero sistema
AV–AC (ad eccezione, come detto, della ferrovia Roma – Firenze che, tuttavia,
potrà parzialmente essere adeguata) saranno il tracciato progettato per una
velocità massima di esercizio pari a 300 km/h, l’elettrificazione con il sistema
a tensione alternata monofase 2 x 25 kV a frequenza industriale (analogo a
quello applicato alle LGV francesi), il segnalamento realizzato secondo lo
standard europeo ERTMS/ETCS.
I primi lavori di costruzione del sistema sono
iniziati sulla ferrovia Roma – Napoli nel 1994. Successivamente, è stata
iniziata la Bologna – Firenze, la Milano – Bologna ed, infine, la Torino –
Milano (tratta Torino – Novara), oltre i lavori sui nodi di Roma, Firenze (nuova
stazione sotterranea di Belfiore), Bologna (nuova stazione sotterranea), Napoli
e sulla ferrovia Padova – Mestre (raddoppio con standard AV–AC ma elettrificazione in tensione
continua a 3 kV).
Attualmente, la ferrovia Roma – Napoli risulta
pressoché completata da Roma (Salone) a Gricignano, inclusa l’interconnessione
di Frosinone e mancando solo il tratto di penetrazione a Napoli e le
interconnessioni di Cassino e di Caserta.
La ferrovia Bologna – Firenze è attualmente
completata all’80% circa delle opere civili (perlopiù gallerie), la Milano –
Bologna al 65% circa; la Torino – Novara è ormai pressoché completata e pronta
per il preesercizio che dovrebbe iniziare entro l’anno in
corso.
Il completamento del sistema dovrebbe avvenire
attorno al 2010÷2012, con l’attivazione della Milano –
Venezia.
Altri progetti riguardano l’allacciamento della rete
AV–AC italiana a quella francese attraverso la Torino – Lyon, la Linea a Monte
del Vesuvio da Napoli a Battipaglia e, in un futuro ancora più lontano, la
prosecuzione da Battipaglia a Reggio Calabria nonché l’allacciamento, attraverso
il Ponte sullo Stretto, ad una linea AV–AC da Messina a Catania ed a
Palermo.
Il sistema
di segnalamento ERTMS/ETCS
L’ERTMS (European Rail Traffic Management System) è
un sistema di gestione del traffico ferroviario sviluppato nell’ambito
dell’Unione Europea con l’obiettivo di costituire la base per un futuro sistema
di comando, controllo e coordinamento della circolazione ferroviaria attraverso
tecnologie unificate e nell’ottica di “interoperabilità” fra diverse reti
ferroviarie.
L’ERTMS si basa su apparati di comunicazione
terra-treno a tecnologia avanzata e, spesso, innovativa per l’ambito ferroviario
(es. sistema radio tipo GSM-R), apparati interfacciati con apparecchiature di
comando e controllo a bordo treno e funzionanti attraverso opportune procedure
di gestione delle informazioni fra treno e centro di comando e controllo,
oltrechè con lo stesso personale di condotta.
Il sistema è stato sviluppato, come detto, a livello
europeo sulla base di studi e sperimentazioni sui sistemi di controllo del
traffico (ETCS – European Train Control System). L’ERTMS, pertanto, recepisce i
risultati di dette sperimentazioni in termini di unificazione delle procedure e
degli scambi di messaggi (vocali o automatici) fra personale di condotta,
materiale rotabile e centri di controllo a terra in modo da consentire la
creazione di un’infrastruttura ferroviaria unificata in tutta l’Unione
Europea.
L’implementazione del nuovo sistema sulle
infrastrutture esistenti è stata concepita per fasi (dette “livelli”)
successive.
Il Primo Livello consiste nella creazione di
un’interfaccia tra ERTMS ed i vari sistemi “tradizionali” di segnalamento,
attraverso la posa di elementi fisici, quali boe e circuiti dedicati lungo
binario, in aggiunta a quelli già esistenti. A bordo treno, un sistema di
interfacce permette la “traduzione” in formato ERTMS delle informazioni
provenienti dalla linea. Come tale, il Primo Livello permette il mantenimento in
esercizio dell’infrastruttura di segnalamento esistente e consente di aumentare
la sicurezza operativa della ferrovia attraverso lo scambio delle informazioni
aggiuntive, parte delle quali riguardano le caratteristiche fisiche e
geometriche della via, oltrechè del relativo regime di
occupazione.
Il Secondo Livello, che sarà quello operativo sulla
AV Roma – Napoli (prima ferrovia europea a valersene, assieme alla AV tedesca
Hannover – Berlin), opera attraverso i medesimi apparati impiegabili per il
Primo Livello ma in assenza dei sistemi “tradizionali”. Sulla Roma – Napoli,
infatti, non sono presenti segnali lungo linea se non di tipo particolare (non
luminoso) per le sezioni di blocco.
In più, è operativo un canale aggiuntivo per la
trasmissione continua delle informazioni rappresentato dal sistema RBC (Radio
Block Center) per il quale, sulla Roma – Napoli, sono state installate apposite
apparecchiature sulle cosiddette piazzole “radio-base” lungo
linea.
Infine, il Terzo Livello (attualmente ancora in
sperimentazione) permetterà, attraverso i medesimi apparati già impiegabili per
il Secondo Livello, di attuare il Blocco Mobile grazie al quale saranno
sfruttate al massimo le potenzialità di ciascuna infrastruttura, in assenza
completa di segnalamento a terra lungo linea e con sistemi automatici di
riconoscimento dell’integrità dei convogli.
Il sistema
di elettrificazione
Come detto, le nuove linee AV–AC italiane saranno
elettrificate in tensione alternata monofase a frequenza industriale (50 Hz) con
il sistema cosiddetto “2 x 25”, ampiamente sperimentato in Francia. Tale sistema
costituisce un perfezionamento del più classico sistema monofase a 25 kV, i cui
limiti, nell’ambito delle alte potenze installate tipiche dei sistemi ferroviari
ad alta velocità, si manifestano nei forti costi per le linee primarie di
alimentazione e per le sottostazioni elettriche (SSE) a causa delle sensibili
perdite per caduta di tensione dovute alle sue caratteristiche elettriche
intrinseche (alta impedenza di linea, ecc.).
Il sistema “2 x 25”, al contrario, consente di
minimizzare dette perdite e, di conseguenza, di distanziare le sottostazioni fra
loro e rispetto alle linee primarie di alimentazione.
In estrema sintesi, il sistema è costituito da
sottostazioni equipaggiate con trasformatori a 50 kV i cui secondari hanno tre
morsetti. Ai due morsetti estremi sono collegati, rispettivamente, la linea di
contatto ed un conduttore detto “alimentatore negativo” che viaggia in parallelo
alla linea di contatto sugli stessi pali di sostegno, in modo da minimizzare
l’impedenza di linea. Al morsetto centrale è collegato il binario, in modo che
il materiale motore si trovi alimentato alla tensione di 25
kV.
Lungo la linea, ad intervalli regolari dell’ordine di
10-15 km, sono disposti autotrasformatori a 50 kV con morsetto centrale
collegato al binario. Gli autotrasformatori hanno il compito di distribuire la
corrente assorbita dai convogli tra la linea di contatto e l’alimentatore
negativo senza interessare l’intera tratta alimentata da ciascuna sottostazione,
con vantaggi immediati in termini di riduzione delle perdite per caduta di
tensione e, aspetto non trascurabile, di riduzione dell’inquinamento
elettromagnetico nell’ambiente, altrimenti sensibile nel sistema monofase
“classico”.
Punti particolari della linea AV sono i Posti di
Commutazione dove, in via automatica grazie al segnalamento ERTMS, avverrà il
passaggio dall’alimentazione in tensione continua a quella in alternata monofase
e viceversa.
Il
preesercizio sulla Roma – Napoli
Il preesercizio della linea AV Roma – Napoli
recentemente iniziato ha lo scopo di verificare la funzionalità e l’affidabilità
in esercizio dei vari sistemi della linea stessa (armamento, linea di contatto,
elettrificazione, segnalamento), nonchè del materiale
rotabile.
Inoltre, fra gli altri scopi, v’è anche quello di
verificare la piena funzionalità della commutazione automatica prima descritta,
grazie alla quale potranno essere evitati perditempi e perturbazioni alla
circolazione.
A tal fine, vengono impiegati alcuni ETR 500 già
modificati per la piena operatività sotto l’alimentazione in monofase (con due
pantografi monobraccio per locomotiva, uno per ciascun sistema di alimentazione
- vedi Fig. 2), i quali percorrono
l’intera linea da Roma fino a Gricignano (circa 190 km) secondo un orario ancora
provvisorio che prevede un tempo di percorrenza sulla nuova infrastruttura
teoricamente pari a 1h 25’.
La velocità massima è pari a 300 km/h (vedi Fig. 3), anche se inizialmente in
esercizio non saranno superati i 270-280 km/h; tuttavia, al fine di conseguire
la completa omologazione della ferrovia alla velocità di progetto, nel corso di
una delle prime corse di prova sono stati raggiunti e superati i 348
km/h.
Trenitalia e RFI prevedono di attivare l’esercizio
commerciale sulla nuova infrastruttura in corrispondenza dell’inizio dell’orario
invernale il prossimo 12 dicembre 2005.
Figura 1
(dal sito http://www.italferr.it/)